Scoperta la strategia per vincere agli spin and go

Tre sono le qualità del pokerista nato per battere gli spin and go su Pokerstars: la velocità di pensiero, in quanto si hanno a disposizione solo 10 secondi per agire, quindi quando ci si siede al tavolo bisogna avere le idee chiare su cosa fare e cosa non fare e non ci si può permettere alcuna esitazione. Dieci secondi possono sembrare tanti, ma poi quando ci si trova al tavolo e bisogna calcolare tutte le percentuali, capire o provare ad immaginare cosa possa avere il nostro avversario, in realtà sono molto pochi.

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Tre sono i giocatori che siedono sempre allo spin and go, questo vuol dire pochi giocatori che partecipano al sit and go, di conseguenza ci si aspetta un gioco molto aggressivo, dunque la seconda caratteristica è l’aggressività .

Il terzo fattore chiave per essere vincenti consiste nello stare attenti al proprio stack, perché è così limitato (500 chips di partenza) e diventa sempre più corto quando mettiamo i bui; questo implica che nelle fasi iniziali dello spin&go, specie da bottone, è molto importante cominciare ad aggredire e rubare i bui con dei piccoli raise. Sempre a causa dello stack ridotto questi rilanci devono essere assolutamente di piccola entità, cioè tutti mini-raise perché non c’è tanto spazio di manovrabilità post-flop, quindi dobbiamo cercare di mantenere il piatto più piccolo possibile. Invece, se non siamo sul bottone, ma ci troviamo sul big blind o small blind, non bisogna aver paura di giocare in maniera aggressiva, cioè con dei re-raise o dei push al rilancio del bottone. Ad esempio, se abbiamo un Asso o un buon K suited e siamo sul grande buio e il bottone ci ha aggredito, non dobbiamo aver paura di metterle tutte.

È molto importante non infilarsi in tante mani fuori posizione: proprio perché siamo corti, andare a giocare fuori posizione quando si hanno poche fiches non è una tattica intelligente da attuare. Sempre per il fatto che abbiamo uno stack esiguo, non andremo a giocare tutte le mani speculative, come ad esempio 67s , perché sebbene possano diventare punti forti, nascono come progetti al flop. È difficile realizzare un punto fatto al flop con una mano speculativa, quindi avendo uno stack ridotto le mani speculative è meglio non giocarle.

I limp sono aboliti, per chi non lo sapesse limpare significa entrare in un piatto facendo call. Le puntate consigliate sono solo mini-raise e all in, anche perché un giocatore un po’ più esperto, se vede che limpiamo solamente alle mani, andrà sicuramente in all in ai nostri limp e quindi sprecheremo parte del nostro stack ogni volta.

Al flop le puntate si dovrebbero mantenere sul mezzo piatto o almeno il 40% del pot. Se, ad esempio, i bui sono 10/20 e nel preflop abbiamo fatto raise di 40 e solo il grande buio ha chiamato, allora il piatto sarà di 90 (40 + 40 + 10 del piccolo buio) se andiamo in continuation bet al flop non possiamo fare la mini-bet di 20, ma dovremo fare mezzo piatto, altrimenti non possiamo far foldare l’avversario se bettiamo solo 20 su 90.

Non bisogna farsi rubare i bui. Poiché saremo costretti a pagare spesso (2 volte su 3) i blinds, diventa fondamentale difenderli andando all in con un Asso o un buon K. Non possiamo giocare in maniera attendista proprio perché siamo quasi sempre impegnati sui bui con pochi blinds a disposizione, rischieremmo di farci erodere lo stack dallo scorrere dei bui.

Con il passare delle mani un giocatore verrà sicuramente eliminato e quindi lo spin and go si trasformerà in un heads up, cioè una partita testa a testa con due soli giocatori. Poiché solo uno sarà il vincente del torneo, dovremo padroneggiare anche questa specialità. Naturalmente, non è possibile descrivere la tattica per vincere gli hu in quattro righe, vi suggeriamo pertanto di visitare questo sito, in cui troverete molti articoli di strategia ed anche dei video gratuiti di coaching in italiano su tale argomento. In generale per battere un heads up bisognerà affrontare il match in maniera ancora più aggressiva di prima, giocare molte mani in posizione, aumentare il proprio range di apertura, ma soprattutto capire il gioco del nostro avversario ed adattarsi di conseguenza. Ad esempio, se abbiamo di fronte un tipo loose, dovremo diventare tight per portargli via molte chips in una situazione a noi favorevole, se invece abbiamo un antagonista tight, dovremo cercare di rubargli le chips con continue puntate o rilanci visto che folderà spesso quando non avrà buone starting hands o un punto al flop.

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