Cosa vuol dire essere in posizione nel poker?

Si definisce posizione nel poker, il posto che si occupa al tavolo da gioco e di conseguenza l’ordine in cui ogni giocatore ha la possibilità di fare la sua mossa (fold, call o raise). La posizione è valutata sempre rispetto al mazziere, ovvero rispetto al bottone del dealer, e quindi ciascun giocatore, in senso orario, cambierà di un posto la sua posizione ad ogni nuova mano. Il giocatore in posizione è quello che ha la possibilità di “parlare” per ultimo: ciò garantisce, soprattutto in giochi come il Texas Hold’em e l’Omaha non pochi vantaggi, visto che gli ultimi a parlare possono avere un quadro complessivo più esaustivo riguardo alle carte possedute da tutti i giocatori al tavolo, grazie alla possibilità di aver visto in anticipo tutte le puntate degli avversari. Generalmente si parla del concetto di posizione nel gioco post-flop perché è in questa fase che la posizione riveste la sua importanza: considerate infatti che nel pre-flop l’ultimo a parlare è il grande buio, ma questo suo “vantaggio” apparente si annulla immediatamente dopo il flop, quando diventa il secondo a parlare.

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Ciascun giocatore, seduto ad un tavolo da gioco, occupa ad ogni mano una posizione diversa, ma il giocatore che è considerato in posizione è il giocatore che può fare la sua puntata per ultimo,  ovvero colui che si trova di solito sul bottone. L’ultimo a parlare (post-flop) è infatti quello che ha tutte le informazioni necessarie a capire cosa hanno in mano tutti i partecipanti al gioco e a comportarsi di conseguenza. E’ per questa ragione che il giocatore in posizione nel poker è considerato il favorito della mano, ed è sempre per questo motivo che la posizione è considerata dai player esperti la pietra miliare di ogni strategia. Colui che si trova sul bottone del dealer può infatti giocare in modo più aggressivo rispetto agli altri, soprattutto se hanno fatto check o hanno semplicemente chiamato il grande buio. Solitamente quando il player è in posizione gioca sempre, a meno che non si ritrovi fra le mani pessime carte. Se il giocatore in posizione è il dealer, allora i giocatori fuori posizione sono i primi due player post-flop: si tratta di coloro che occupano il posto dei bui, piccolo buio e grande buio, che dopo aver pagato obbligatoriamente il buio si ritrovano a dover decidere in fretta la mossa da fare senza avere alcuna informazione sulle intenzioni degli avversari. Le strategie consigliano ai giocatori fuori posizione di partecipare al gioco solo nel caso in cui abbiano mani forti, perché una puntata sbagliata potrebbe compromettere il bankroll e l’uscita precoce dal tavolo di gioco.

Essere in posizione nel poker può mutare il corso di una mano o stabilire la vittoria o l’uscita stessa dal tavolo di gioco. Sottovalutata e spesso sconosciuta dai principianti, la posizione nel poker è considerata la chiave di volta di ogni strategia seguita come un mantra dai più esperti: conoscere cos’è e cosa significa giocare in posizione al poker, soprattutto nella modalità Texas Hold’em o Omaha, costituisce quella marcia in più che trasformerà un neofita in un giocatore che guarda al gioco ed al tavolo con occhi totalmente diversi.

Essere in posizione dopo il flop significa quindi giocare da bottone, ma se questa persona ha foldato la mano, allora il giocatore in posizione è quello che si trova di un posto immediatamente alla sua destra, sempre che anche quest’ultimo non abbia passato la mano, nel qual caso ci si muove sempre di un posto verso destra finché non si individua il primo player in gioco più vicino al bottone del dealer.

Early, middle e late position

Le posizioni nel poker possono essere distinte in tre grandi categorie: early (iniziale), middle (intermedia) e late (finale). Queste posizioni corrispondono ai vantaggi ed agli svantaggi che si hanno durante la mano di gioco e a quanto converrà giocare o tirarsi indietro.

  • Early Position: è la posizione che comprende i giocatori in piccolo e grande buio ma anche l’UTG, ovvero il primo giocatore dopo di essi. UTG è il giocatore Under The Gun, il giocatore nel mirino di una pistola, che ha in sostanza la posizione più svantaggiosa in assoluto. Primo a parlare dopo i blind è l’unico a dover davvero valutare per primo la situazione al tavolo. Questi player dovrebbero giocare solo con buone coppie in mano, o con carte alte dello stesso seme. Ovviamente, in un tavolo sostanzioso quello che potrebbero fare i player in early position è bluffare, ma l’importante è non farlo troppo spesso per non attirare i dubbi degli avversari.
  • Middle Position: i giocatori intermedi possono giocare più spesso anche con carte basse. Se nessuno prima di loro ha rilanciato, un raise in middle position può eliminare un po’ di avversari, o perlomeno tutti quelli che non hanno carte significative.
  • Late Position: in questa categoria sono contenute le ultime tre posizioni al tavolo, dealer compreso. Di questo gruppo fanno parte l’Hi-Jack e il Cut-Off che occupano posizioni molto vantaggiose essendo fra gli ultimi a parlare. Solitamente il gioco di questi due player, che precedono il dealer è molto aggressivo. A chiudere c’è il bottone, ovvero il giocatore in posizione.

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Le posizioni negli heads up, spin and go, e nei tavoli 6/9

Se i pro e i contro dell’essere in o fuori posizione restano identici per ogni tavolo, vi sono delle peculiarità che riguardano ciascuna modalità di gioco e che possono essere definite come regole fondamentali da tenere a mente quando si gioca una mano. Ad esempio, in un heads up, sia cash che sng, in cui al tavolo sono presenti solo due giocatori, la posizione influisce sulla vittoria in maniera determinante: la maggior parte delle mani si vincono dal giocatore in posizione, perché è colui che può rilanciare dopo la puntata dell’avversario. Il giocatore in posizione può decidere di bluffare o meno, ma in ogni caso metterà in difficoltà il giocatore fuori posizione che solitamente sceglie di “vedere” il gioco solo se ha carte valide, abbandonando il resto delle mani.

La situazione cambia negli “Spin and Go” SNG, mini-tornei da tre giocatori in cui l’UTG è il bottone: in questa modalità di gioco i player devono essere molto più aggressivi sia preflop che post-flop. Il call dello small blind mette il giocatore medesimo sempre fuori posizione, quindi è necessario decidere se foldare o rilanciare almeno per tre volte la puntata.

Se il tavolo è un cash game o un torneo da 6/9 giocatori, le regole della posizione possono essere messe in atto in maniera puntuale: i rilanci preflop sfoltiranno il tavolo lasciando giocare solo coloro che hanno buone carte in mano o i bluff, e solitamente post-flop a giocare saranno solo due o al massimo tre giocatori. Essere aggressivi fuori posizione può fare la differenza, ma il vantaggio di chi parla per ultimo non è mai da sottovalutare.

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